Mercoledì 14 aprile debutta a Roma, al Teatro India lo spettacolo "LE ULTIME SETTE PAROLE DI CARAVAGGIO" di Ruggero Cappuccio


(AGI) - Roma, 12 Apr. - Mercoledi' 14 aprile al Teatro India debutta "Le Ultime Sette Parole di Caravaggio", lo spettacolo scritto e diretto da Ruggero Cappuccio con Claudio Di Palma e Lello Arena.  Protagonisti de Le Ultime Sette Parole di Caravaggio, il pittore (Claudio Di Palma) e il suo servo (Lello Arena) s'incontrano, si raccontano e poi si misurano con sette insidiose e spietate "femminote" interpretate da Federica Bognetti, Stella Egitto, Ilenia Maccarrone, Giusy Mellace, Alessandra Roca, Marina Sorrenti e Ada Totaro.  Nella sua ultima play, Ruggero Cappuccio ritrae l'artista umano, il genio immortale. La sua vita raccontata manca della sicurezza delle ultime ore, della certezza d'una febbre infettiva che l'avrebbe reso prima agonizzante e poi cadavere sulla spiaggia di Porto Ercole il 18 luglio del 1610.  Michelangelo Merisi e' artista bifronte della spada e del pennello, delle luci e delle ombre, eterosessuale e omosessuale, amico dei cardinali e dei ladri, idolo dei principi e degli assassini che proclama l'impossibilita' dell'esistenza di un mondo alto e poetico senza la conoscenza, la mortificazione e il naufragio in un mondo basso, corporeo.  Il testo di Cappuccio coglie il genio nell'ultima ora della sua vita. Accompagnato da un servo aiutante, Caravaggio sbarca su una terra ignota, provato dalla persecuzione dello Stato Pontificio, dalla sete di vendetta dell'Ordine di Malta, dall'abbandono dei suoi protettori ed estimatori piu' fedeli.  In quest'atmosfera di emarginazione, subisce a Napoli un'aggressione alla quale scampa per miracolo finendo sfigurato e secondo le cronache irriconoscibile in volto. Una solitudine immensa gli fa la rotta a spallate tra terre e rifugi come un animale ferito che ritarda ogni giorno l'appuntamento con la morte. Ne Le Ultime Sette Parole di Caravaggio si accende il delirio del grande artista in un dialogo disperato con se' stesso. Merisi e' braccato da sette donne soprannominate "femminote", una falange zingaresca di femmine siculo-calabre esperte di una vita criminale abbracciata per altrettanta disperazione. Incaricate dai poteri politici e religiosi di eliminare Caravaggio, le "femminote" si danno a interpretare la parte dei suoi giuda, in cambio di un silenzioso oblio sui loro reati pregressi. (Fonte AGI)  COLLEGATI AL SITO DEL TEATRO INDIA